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Montemale è un piccolo comune di montagna con 224 abitanti. In una bella posizione panoramica si trova posto sulla cima dei primi colli che dividono la Val Grana e Val Maira ad un’altitudine di 950 m. s.l.m. Una grande quantità di borgate, tra cui San Giorgio, Cortese, Campo, Piatta Soprana e Sottana, Cantone, Colletto, Argillosa, Salvagno, Liretta, Fiscale, Pardouse, Barboss, Pragermano, Saretto, L’Amiana, Salvano, Bersani, …costituiscono i nuclei abitativi che caratterizzano il suo territorio esteso su una superficie di appena 11 Kmq.
Soggetto ai fenomeni di spopolamento che hanno segnato le generalità dei nostri comuni montani nella seconda metà del secolo xx, Montemale ha tuttavia alle sue spalle una storia ricca di eventi testimoniati a partire dall’inizio del secondo millennio: uno fra i più antichi documenti noti èl’atto del 1098 che registra la donazione di una chiesa al monastero di Savigliano da parte di Rodolfo, signore di Montemale; seguono il diploma di Federico Balmarossa del 1159 e l’atto di vassallaggio del 1165 nei confronti del marchese di Saluzzo.
Fatte salve brevi parentesi, quale l’occupazione angioina del penultimo quarto di secolo tredicesimo, il destino di Montemale rimarrà sempre legato al ramo della Valle Grana della famiglia Saluzzo, anche sotto la dominanza dei Savoia che diventano padroni del Marchesato nel 1958.
Dalla lunga storia di questo comune rimane come simbolo nei secoli la testimonianza visibile del castello, rimasto proprietà della famiglia saluzzo fino agli inizi del ‘900 e, ormai ridotto a rudere, venduto all’ingegner Alessandro Savio che ne ultimò l’opera di ricostruzione nel 1936 con l’intenzione di trasformarlo in albergo.
L’ultimo scampolo di storia che vede protagonista Montemale con il suo castello in tempi recenti è l’istituzione durante la seconda guerra mondiale di un campo di prigionia per ufficiali dell’esercito yugoslavo che vi furono internati a seguito delle operazioni militari iniziate dalla seconda Armata italiana sul fronte orientale il 6 aprile 1941. Dopo la guerra il castello fu acquistato dalla curia di Genova e usato dai sacerdoti e prelati per trascorre il periodo estivo nella tranquillità del piccolo borgo. Oggi il castello è di proprietà della società Colombo Ambiente azienda che sta lavorando a progetti per la riqualificazione dell’edificio e dell’area adiacente.


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